Leone X. Giovanni de' Medici

Carlo Falconi
pp. 616 – Rusconi – Milano 1987
Prezzo di copertina € 24,80
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Leone X non ha significato storico fuori del Rinascimento italiano. Questo libro parte da una simile ipotesi storica e la sviluppa fino in fondo. Ispiratore e mecenate di artisti come Raffaello e di stampatori come Manunzio, questo figlio di Lorenzo il Magnifico diventa monsignore a otto anni e cardinale a diciassette.
Tempi di una Chiesa che oggi sembra altra dalla immagine che pretende coagularsi nella politica e nella religiosità divulgata dal Vaticano, ma tempi che fanno parte della storia della Chiesa cattolica.

Contemporaneo di Lutero, di Erasmo, di Carlo V e di Francesco I, Leone contribuì a foggiare il suo tempo e venne dal suo tempo condizionato fino a far parlare di un ritorno dell’età d’oro: Firenze ateniese e Roma vivace sede di iniziative culturali, in un clima però generalizzato di miseria e terrore.

E così il pensiero, viaggiatore del fondo, riassorbendo lo stimolo naturalistico del Rinascimento, ridiventa centro esso stesso, ma col punto di forza, con la base ancora all’esterno, ancora in Dio. L’oggetto della filosofia nei tempi maturi si muove, alternativamente, dalla indagine con mezzi prevalentemente soggettivi a quella con mezzi oggettivi. Ora sono i sensi a perdere davanti al criterio della intuizione, ora è il contrario. Ora è l’uomo che torna a porsi al centro della realtà riassorbendo nella natura Dio, e essendo egli il centro e l’espressione più alta dell’evoluzione naturale. Di che parlerà allora la nuova filosofia? La materia doveva, in un modo o nell’altro, staccarsi dal soggetto e da Dio, doveva prodursi un mondo armonico in cui il destino fosse riconducibile alle profonde trasformazioni che si andavano producendo. La sabbia impara a ricoprire il volto dei ricordi. Superfici levigate, colori profondi, misure compositive. Dalla negazione mistica della materia, cioè dal più estremo soggettivismo, si arriva alla indicazione dei limiti dell’appropriazione, limiti che sono nella coscienza, la quale in base alle sue sole forze non può cogliere il mondo superiore ai suoi sensi semplicemente raccogliendo alcuni pezzi sparsi. Questa tesi, con cui si apre la strada ai grandi sistemi post-rinascimentali, sembra ridurre le possibilità dell’uomo, ma, in sostanza, comincia a circoscrivere le possibilità di Dio e della stessa natura.

Leone X viene a mancare improvvisamente, mentre diventava sempre più forte lo stimolo rinnovatore della Riforma.