
pp. 138 – Sellerio editore – Palermo 2001
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- ESAURITO -
Kezich, critico cinematografico del “Corriere della sera” scrive un racconto triestino al limite del ricordo autobiografico. Esperienze di balilla in un mondo di follie autoritarie, un mondo dominato dai simboli della virilità e della forza, un mondo fasullo destinato a opprimere e irrimediabilmente indirizzato alla rovina e alla catastrofe della guerra.
Il racconto di questo campeggio a Duttogliano, che ora si chiama Dutovlje e si trova in Slovenia, è godibile e istruttivo. Come in altri testi, più direttamente autobiografici, qui stesso contenuti, vi si vede una sorta di antifascismo strisciante, facente capo alle riunioni al Caffè San Marco, in via Battisti, luogo che anche oggi passa – immeritatamente – come centro culturale di questa città, Trieste, di stupefacenti contraddizioni tutte rigorosamente impacchettate in una mediocrità di provincia che aspira a diventare quello che non può mai essere stata: una città culturalmente significativa.
Lettura consigliata ai triestini e anche a coloro che pur vivendo in questa città non lo sono se non d’accatto, illudendosi, anche loro, di trovarsi al centro di un’Europa che è solo un sogno mistico o una banalità politica.