
pp. 124 – Guanda – Parma 1992
- ESAURITO -
Mercedes Abad non arriva certo per prima, né con il suo romanzo né con il suo editore, specializzato in romanzi erotici scritti da donne.
Le iniziatrici, scandalose che più non si può dire (ed è stato detto): Anaïs Nin, Lou Andreas-Salomé, Edith Wharton, quest’ultima bisognosa di un chiarimento (dominatrice dei salotti buoni americani).
Ma più precisamente bisogna tenere da conto la scrittrice francese Alyna Reyes con Il macellaio (Guanda) e la spagnola Almudena Grandes con Le età di Lulù (sempre Guanda). Famosa quest’ultima più delle altre per il film orribile che è stato tratto dal suo libro.
Il guaio è che leggendone uno, di questi libri, si sono letti tutti. Ma quello della Abad merita una riflessione, ed è per questo che parliamo qui in un minimo dettaglio.
L’erotismo letterario è genere vecchio quanto il mondo della scrittura, ma quello femminile viene da poco (si fa per dire) allo scoperto, ed ha una sua caratteristica essenziale: possiede un certo humor, si ammanta di una nonchalance che non è dato possedere agli scrittori di sesso maschile. Questi sono quasi sempre, stavamo per scrivere “sempre”, angosciosamente oppressivi. E l’umorismo sottile è l’arma della Abad, sullo stile della Reyes e della Grandes, più ancora che della Nin o della Lou Salomé.
In questo modo leggere della lunghezza del membro del signor Peterson non è spiacevole come non lo è l’avventura non proprio connaturale di una bottiglia di champagne. In fondo qualsiasi testo erotico degno di questo nome è sempre un modo nuovo di ripetere le stesse cose.
Neanche l’altro aspetto, eminentemente sinuoso, si può dilungare fino a sprigionarne le considerevoli possibilità di un depistamento. Ogni concetto può essere detto in molti modi, sempre più sfumati man mano che ci si allontana dalla brutalità di quello che si pensa sia la sua evidenza. Abad ha scelto il modo realistico, presupponendo, nell’ingenuità dell’urgenza, di arrivare direttamente al nocciolo dei problemi, come fossero mucchi di laterizi. Ma la nudità non sempre è l’equivalente dell’erotismo. L’aspetto duro e teso della realtà non allontana i mali della noia, anzi quasi sempre è il preludio della sua stessa caricatura. Non esiste una valida gerarchia dei concetti, come non esiste gerarchia nella realtà politica e sociale che non sia resa valida con la forza, mentre da per se stessa svanirebbe nel nulla.
Buona lettura.