
pp. 190 - Sellerio - Palermo 1986
- ESAURITO -
Nel 1632 suor Jeanne des Anges, madre superiora del convento delle Orsoline di Loudon accusa il curato Urbain Grandier di averla consegnata al demonio tramite esorcismi e pratiche sataniche. Queste pratiche, afferma la suora, sono state continuate dopo dal gesuita Jean-Joseph Surin. Grandier viene condannato al rogo e bruciato.
La faccenda non è nuova. Nel convento delle Orsoline di Aix-en-Procence, nel 1609, era accaduta la stessa cosa, l’accusato di stregoneria, Louis Gaufridy, viene condannato e bruciato.
Nel 1643, in Normandia, a Louviers, altri due curati vengono accusati di avere indemoniato una suora nel convento delle Ospitaliere di san Luigi. Anch’essi sono condannati al fuoco.
Il libro che presentiamo è una lettura sconvolgente. Nel 1644, a sette anni dal termine della presenza diabolica, accertata con i metodi che ben conosciamo dagli indagatori ecclesiali dell’Inquisizione, suor Jeanne des Anges ottiene il permesso di mettere per iscritto tutta la storia della propria vicenda.
È donna di cultura e proviene da una ricca famiglia. La lettura di questa relazione è sconvolgente. Ci sono donne che si adeguano, che accettano la propria sventura, e ci sono donne che lottano, che non accettano volentieri di diventare strumento di uomini o di diavoli. Jeanne è una donna di questo tipo.
Come ha scritto Aldous Huxley: “Per Jeanne Grandier è solo un nome, un uomo con occhi tanto belli lo prenderà in considerazione solo dopo averlo visto. Da qui le sue inconfessabili fantasie, le consuetudini con spiriti familiari e vergognosi, un demone di curiosità, un incubo di concupiscenza, e tutto questo è ribaltato nell’arrivo della indemoniata fattura”.
Hermann Hesse scrive: “Il dio da noi venerato rappresenta soltanto una metà del mondo arbitrariamente staccata, il mondo chiaro, ufficiale, lecito. Si deve però potere venerare il mondo intero e perciò o si deve avere un dio che è anche diavolo o bisogna introdurre accanto al servizio divino anche un servizio diabolico. Ed ecco ora Abraxas, il dio che era dio e diavolo insieme”.
Il rogo azzera ogni dubbio. Su un mucchio di ceneri non è possibile esercitare nessuna critica ricostruttiva.