Al di là del mare

Osvaldo Soriano
pp. 72 - Mondadori - Milano 1999
Prezzo di copertina € 12,40
Nostro prezzo € 6,20

Una fiaba della partenza verso l’esilio e della ripartenza verso il luogo di nascita, abbandonato fuggendo agli orrori della dittatura argentina. Protagonista: un bambino, un bambino che ama i gatti e che ne ha dovuto abbandonare una, di nome Pulqui nella Buenos Aires dei massacri e delle repressioni dei militari.

Parigi è la nuova città, ed è anche una nuova casa, un nuovo gatto, il Nero, un gatto sorprendentemente battagliero e sapiente, un gatto che prende sotto la propria protezione il bambino – che poi è lo stesso Soriano che questa avventura, con in mezzo il mare, l’ha vissuta veramente – e alla fine della parentesi francese gli indicherà la strada del ritorno, verso il proprio paese di origine, ormai liberato dall’orda fascista e dai grugni bestiali di coloro che l’aveva sostenuta e scatenata.

È un libro scritto da chi non scrive libri per bambini, ma per adulti. I sentimenti che vi prendono vita sono però quelli di un bambino spaesato, costretto a farsi forza, insieme ai suoi genitori per fuggire, prima, e tornare, dopo. In fondo, il mare, un mare tanto vasto da essere un oceano, è un tratto breve, nella fantasia del bambino, ed è difatti dall’alto di un palazzo di Buenos Aires, che insieme al gatto Nero e alla ritrovata gattina Pulqui, guardano l’abbandonata Parigi con un sentimento di rimpianto. Il che prova che la tremenda esperienza della repressione fascista argentina, una delle peggiori del secolo dei fascismi europei e mondiali, non è riuscita a togliere dal cuore i ricordi e gli amori, specialmente quelli di un bambino, sia al di qua che al di là del mare.