pp. 420 – SE – Milano 2003
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Tutti conoscono la vicenda mitologica del bagno di Diana. La degna è scorta da Atteone nella sua nudità, ma non è stato mai chiarito il rapporto tra il nipote e la zia, che tali sono la dea e il cacciatore. Klossowski scava in questa condizione, ben al di là di un sùbito desiderio del corpo nudo visto di schiena, che avesse guardato in faccia la dea sarebbe stato fulminato, va più a fondo, nel rapporto primitivo tra le due potenze, fin dentro il dualismo del bene e del male, un dualismo gnostico di cui si sono perse le tracce sparpagliate al vento con le ceneri degli eretici bruciati sul rogo.
La vergine dea estingue l’altro trasformandolo e rinchiudendolo nella bestialità, ma non può impedire un fremito di sensuali accondiscendenza. Mentre la metamorfosi, secondo Ovidio, non è ancora avvenuta che parzialmente le sue gambe si aprono lasciando le ninfe atterrite, e la zampa sinistra del cacciatore si avvinghia sulle sue spalle, la mano destra non ancora zampa le afferra una mammella, un attimo di smarrimento e quasi la congiunzione carnale avviene, poi il cervo è ricacciato indietro, ormai cervo, chiuso nella sua esclusione, ma non del tutto distante, visto che non è possibile distinguere ciò che è da ciò che è altro.
Artemide Efesia ebbe un culto dionisiaco nella città di Corinto.
L'oracolo di Efeso era detto aureo per le sue enormi ricchezze. A mezzo eunuchi esprimeva i vaticini di Artemide.
Atteone trasformato in cervo e sbranato dai cani di Artemide.
Come le maschere per Dioniso, anche per Artemide si appendevano bambole agli alberi sacri. Fanciulle danzavano attorno al noce di Artemide e compivano pratiche cultuali.
I simulacri in Klossowski sono sempre simultaneità, dissimulazioni. Il dio Pan è morto. L’eterno ripetersi del motto di Nietzsche.
Scrive Nemesio di Emesa, gli stoici dicono che i pianeti, disposti nella stessa costellazione per lunghezza e larghezza, là dove ciascuno era all’inizio, quando per la prima volta fu costituito il cosmo, effettuano la conflagrazione e la distruzione di tutte le cose, poi nuovamente a partire dall’inizio il cosmo si ristabilirà nella stessa forma, e movendosi nuovamente gli astri in maniera simile ciascuno di essi, così come è stato nel periodo precedente, tornerà a compiere senza variazioni il suo giro. E ci sarà un nuovo Socrate, e un nuovo Platone, e ciascun uomo sarà lo stesso con gli stessi amici e concittadini, le stesse cose si seguiranno, le stesse si useranno, allo stesso modo di prima si ricostituirà ogni città, ogni villaggio, ogni territorio. Questo rinnovamento del tutto non avverrà una sola volta, ma più volte, o piuttosto avverrà che le stesse cose si ricostituiscano nella stessa forma all’infinito. Nemesio e l’eterno ritorno. Ciò che è passato sembra ora futuro.
Klossowski, come spesso gli accade, è una lettura aperta, non afferma conclusioni e neppure le suggerisce.