Ritratti dei padri antichi

Luca Canali
pp. 146 - Edizioni Studio Tesi - Pordenone 1993
Prezzo di copertina € 16,60
Nostro prezzo € 8,30

Possono gli antichi scrittori latini – una sequela di nomi noti a tutti ma spesso soltanto di nome – tornare a fare sentire la loro voce attraverso la polvere dei secoli? Canali dice di sì. Ma c’è da fidarsi di una simile affermazione fatta da un filologo?

Domanda interessante: ma è un filologo sui generi, che intriga subito affermando di non essere certo di tante affermazioni che farà in questo libro, anzi di avere, qua e là, inserito il fantastico dove ci si aspetterebbe le ovvie concordanze e le stantie corrispondenze del lungo rosicchiare pergamene e codici.

La prodigiosa produzione di Plauto (più di centotrenta commedie gli vengono attribuite) pone il quesito dei suoi frequenti cambi di tono e di metro. Perché? Nessuno lo sa, visto che non c’è ragionevole riferimento con il contenuto. Catullo e Lesbia, amore e non amore: amante o sorella, campo di arroventato eros o protezione materna? Lucrezio e la scienza fornita sotto vesti sovversive: l’avanguardia letteraria scalza il potere repubblicano dalle fondamenta. Potrebbe il moralismo di Sallustio derivare dal suo profondo immoralismo? visto che alla fine annega in un conservatorismo concitato e aggressivo. E il ragionevolissmo Cicerone non nasconde forse la sua più recondita follia, quella di immedesimarsi fino in fondo nella maschera del fustigatore di costumi? O il terribile sogno di Cesare, duplicato esatto di quello di Edipo, ha fondamento sulla sua omosessualità? E il piccolo borghese di campagna, rammaricato delle proprie sventure economiche, non si è troppo sciattamente consegnato a una sorta di amara mancanza di entusiasmo? Orazione e la perfezione dell’angoscia ricondotta dentro i limiti della dicibilità. E il grande, il grandissimo Petronio, l’unico uomo moderno fra tante anticaglie. Nel Satyricon di Petronio i fanciulli danzano intorno alla Sibilla, mentre questa si affanna e cerca, sopra la sua ampolla, in mezzo ai vapori che la rendono cieca. E, alla fine, Paolo, la copula del mondo, e il vero fondatore del cristianesimo, non quello primitivo, ma quello espansionista e positivo, il cristianesimo della Chiesa, per dirla in maniera moderna.

Fuori dell’accademia il vento continua a soffiare.