Verso la libertà

Arthur Schnitzler
pp. 320 - SE - Milano 2002
Prezzo di copertina € 19,00
Nostro prezzo € 13,30

Superfluo soffermarsi sulle qualità stilistiche di uno scrittore già universalmente apprezzato per la formidabile fluidità dei dialoghi, e noto alla critica per aver introdotto la tecnica del monologo interiore nella letteratura tedesca. Mi limito pertanto a segnalare l’ambigua freschezza che traspare dalla sua prosa. Mi riferisco a quel suo caratteristico giocare in superficie, fra i gesti e le parole dei personaggi, subito infranto da immersioni feroci negli anditi più bui dei loro cuori; a quel suo instancabile bipartire ragione e psiche, amore e sesso, gli occhi aperti della vita cosciente di contro agli occhi chiusi del sogno.

Verso la libertà è prima di tutto l’affresco di un’epoca, che riesce a essere grandioso e penetrante perché contrappone i grandi problemi del suo tempo all’essenziale incapacità del protagonista, non dirò di fare qualcosa per risolverli, ma persino di capire quanto sarebbe urgente e necessario farlo. Nel modo irresponsabilmente blasé, proprio al conte Georg, di affacciarsi ai complicati nodi della società absburgica della belle époque (ciò che egli non può evitare, essendone circondato e attanagliato come tutti) si riassume lo scacco di un mondo che sente inutilizzabili i soli valori che potrebbero sviarlo dalla catastrofe, alla quale esso si sta avvicinando inesorabilmente. E la catastrofe, di lì a poco, sarebbe arrivata nelle forme apocalittiche della Grande guerra; quanto ai valori in dissoluzione, erano quelli della borghesia liberale ottocentesca, ormai incapace di far fronte alle contraddizioni del proprio sistema.

Il progresso civile e sociale europeo stava in un certo senso fagocitando se stesso, e il fenomeno era visibile in Austria-Ungheria forse meglio che altrove perché lì lo stridore fra antico e nuovo si faceva acutissimo. Come conciliare l’istituto medievale di una monarchia sovranazionale con l’allora modernissimo ideale di nazione? E il socialismo con le istituzioni liberal-democratiche? e il rispetto dei diritti umani col razzismo e l’antisemitismo? e la scienza con l’etica e la religione? Sono pure le domande che percorrono questo romanzo, tramite l’azione di una folla di personaggi che Schnitzler riesce a orchestrare magistralmente: un reticolato di passioni, esperienze, illusioni, valori confliggenti, che ha l’ambizione, non tradita, di restituire uno spaccato quanto più dinamico di tutto un mondo in sfacelo.

Patrick Karlsen