Il nuovo mondo amoroso

Charles Fourier
pp. 410 – ES – Milano 2009
Prezzo di copertina € 32,00
Nostro prezzo € 22,40

Leggere Fourier è iniziare un viaggio nel mondo del piacere, non in quello della libertà o della giustizia, uguaglianza e costruzione di una migliore convivenza, ma semplicemente il mondo del piacere. Sembra facile parlare di piacere, di desiderio soddisfatto, o da soddisfare, che corrisponde esattamente alla pulsione verso la mancanza da eliminare possedendo ciò che la rende tale e quindi mi fa soffrire, ma non è facile per niente.

La felicità positiva richiede una particolare educazione a conoscere se stessi, prima di tutti quello che una codificazione artefatta chiama “i propri gusti”. Ma quali sono questi gusti? Siamo certi di saperlo fino in fondo? Spesso quello che a causa della nostra non conoscenza ci fa paura e perfino ribrezzo, accostato, sia pure accidentalmente, scopre lati che ci accolgono amorevolmente e che ci affascinano. Muovo da un assunto di partenza in base al quale la realtà data non mi appaga mai pienamente, e sotto questo profilo non è vera, la verità cui tendo, immaginando e desiderando quel che le manca, non è un fatto concreto, ma è utopia, utopia che trascende il presente in direzione del futuro. Rifiuta in questo modo ogni ipotesi di pensiero contemplativo, concepito come rispecchiamento di quello che è già stato, irrigidito in un eterno presente, per cui mi pronuncio contro il mito della imparzialità di un sapere oggettivo. In realtà, il pensiero è sempre di parte e la contemplazione equivale, essenzialmente, all’accettazione della realtà esistente. Il pensiero utopico può scoprire tracce del futuro nel passato e oltrepassa sempre il dato di fatto. Il futuro nel passato è una elargizione del destino che non viene data gratuitamente, devo meritarmela con l’agire. Se resto nel fare, nella sacralità del dato di fatto, niente accenni dal futuro. Mille dolori sono dentro di me, si attorcigliano come serpi in un pozzo notturno, non è facile andare dentro e interrogarli nel loro significato privo di senso, per me, ricco di ridondanze per il destino. Nessuno di questi dolori può essere tramutato in gioia, netta e pura nella sua semplice espressione, nemmeno dal destino. La morte non esisterebbe se questo fosse possibile. Eppure, in contrasto con la glaciale prospettiva del rispecchiamento, è di scendere in questo pozzo che scelgo, la somma della gioia e del dolore ha sempre un risultato negativo, ma che importa?

Per lo stesso motivo, e in base alle stesse considerazioni, vado in giro per il mondo evitando accuratamente i viaggi organizzati. Fourier è l’unico libro che metto in tasca in questi casi ormai, ahimé, sempre più difficili e rari.

Mi piace ricordare qui che il libro di Fourier è stato tradotto da Paolo Caruso, ottimo traduttore italiano di tutta l’opera di Sartre.