Storia dell'ebreo errante

Riccardo Calimani
pp. 670 – Rusconi libri – Milano 1995
- ESAURITO -

Malgrado il titolo parziale si tratta di un’ampia e documentata storia degli Ebrei, dalla conquista romana della Giudea ad opera di Pompeo fino ai primi del Novecento. La vasta congerie di problemi che un progetto del genere porta con sé è facilmente immaginabile.

Dalla sconfitta contro i Romani agli Ebrei dell’età imperiale e dell’alto Medioevo, dall’epoca delle crociate fino alla crescita della mistica ebraica. Dall’espulsione dalla Spagna al tempo dell’ambiguità, cioè dell’adattarsi o morire. E di seguito: il tempo della creatività scettica e il falso messianesimo di Shabbetai Zevi, l’illuminismo ebraico e l’opera di Moses Mendelssohn, per arrivare alla rivoluzione francese e gli Ebrei, Napoleone e gli Ebrei e all’affare Dreyfus.

Per scelta diciamo imposta dalle dimensioni l’autore si ferma agli inizi del Novecento, quindi non prende in considerazione il problema dell’olocausto e del male assoluto.

Ebreo è parola che nella Bibbia è legata alla radice ‘avar, che significa passare. Ebreo è pertanto colui che “passa”, che va da un paese all’altro. Israele è il nome dato a Giacobbe dall’angelo contro cui aveva combattuto, significa “colui che ha tenuto testa a Dio”, e Giacobbe aveva combattuto non solo per sé ma anche per il suo popolo. Il popolo eletto ha senza dubbio un rapporto particolare con il suo Dio, e in questo rapporto è compreso anche il contrasto.

Una conoscenza della storia degli Ebrei è parte indispensabile della cultura di tutti. Tante catastrofi storiche hanno una sola spiegazione: l’ignoranza. E l’antisemitismo è alla base di molte catastrofi della nostra storia recente e contemporanea.