
pp. 476 – Editori Riuniti – Roma 2000
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Frutto della mentalità moderna uscita dall’Illuminismo, la paura, il terrore e tutte le sfumature del terribile, e quindi del meraviglioso e dell’inconcepibile, sono in un certo modo conseguenza di alcune condizioni della coscienza perfettamente sconosciute agli antichi.
Punter studia in maniera approfondita e arricchisce di una vastissima bibliografia, lo svolgimento di questi sentimenti così come ci sono stati presentati nelle realizzazioni della letteratura inglese e americana dal Settecento ai giorni nostri.
Gli elementi di questa letteratura, che in tempi più recenti non si limita alla parola ma travalica principalmente nel cinema, sono: la paranoia, la barbarie, il tabù. Nella narrativa paranoica il lettore viene posto di fronte a situazioni non chiare, cariche di una ambiguità irrisolvibile, per cui egli non è in grado di affrontare positivamente le paure che il testo puntualmente sottolinea. Riguardo il concetto di barbarie questo si può presentare sia come paura di un ritorno del passato visto come periodo di paure e di terrori, sia come un ripiombare del presente o del futuro in queste condizioni che si suppongono non più facenti parte della razionalità che oggi governa la realtà. La scoperta, quasi sempre orchestrata nei minimi dettagli dal punto di vista letterario, che quest’ultima affermazione non è vera, costituisce una delle leve più importanti per affascinare il lettore. Infine il tabù, che la letteratura del terrore propone come limite oltrepassabile, quindi profondamente presente e in grado di turbare gli equilibri ritenuti incrollabili della vita sociale. In particolare il tabù e la barbarie sono elementi costanti ed essenziali della letteratura del terrore.
Una parte considerevole è riservata alla cinematografia del terrore.