My dear friend. Corrispondenze per la stampa inglese

Stendhal
Con uno scritto di Michel Couzet
pp. 292 – Editori Riuniti – Roma 1993
Prezzo di copertina € 25,82
Nostro prezzo € 12,90

Uno Stendhal sconosciuto ai lettori italiani emerge da queste pagine, per la prima volta pubblicate in Italia. Il testo è stato tradotto dall’opera completa in corso di elaborazione a cura di Renée Dénier dell’Università di Grenoble. A sua volta questo testo francese è stato tradotto dall’inglese pubblicato dal “London Magazine” tra il 1824 e il 1825. Il testo inglese a suo tempo fu tradotto da Sara Austin dall’originale corrispondenza che Stendhal stilava in francese. Malgrado queste tortuose trame del destino editoriale di questi spumeggianti scritti, la personalità di uno dei più grandi scrittori francesi di tutti i tempi emerge senza possibilità di equivoco.

L’intenzione dell’autore è quanto meno avventurosa, ma alla fine ci si accorge che i suoi intenti sono stati raggiunti, avventurosamente per l’appunto.

Caduto l’Impero il signor Beyle è perduto, almeno così pensa sulle prime, ma risorge dalle sue stesse ceneri. Clandestinamente inizia questa corrispondenza che presenta agli inglesi, francofobi come pochi altri, una Francia rafforzata dalla rivoluzione e dalla parentesi napoleonica, rafforzata e con una borghesia che vede nella nuova condizione sociale, restaurazione di vecchie procedure politiche innestate però in nuove capacità produttive e commerciali, quindi foriere di ricchezza, la strada per diventa la più grande e potente nazione d’Europa.

Queste intenzioni non potevano piacere agli Inglesi, ma la grande letteratura di questo scrittore li affascina, adesso sono tutti interessati a seguire le vicende letterarie e sociali di una realtà in cui il potere ritornato in auge impone il vecchio tallone di ferro sotto nuove forme di gestione. Il vero Romanticismo di Stendhal, unito alla sua verve umoristica e perfino amante degli scandali, è tutta qui.

Forse Le rouge et le noir non si capirebbe senza queste pagine così lontane e tanto vicine, né il suo particolare romanticismo senza queste cronache minuziose e precise
.