
- ESAURITO -
Libro fondamentale, oggi, in un clima politico e culturale che cerca in tutti modi – nel dibattito parlamentare e nelle piazze – di proporre (e imporre) un nuovo regime. Un libro fondamentale perché fa vedere come il baluardo legale contro le nuove (e vecchie) e intenzioni dirigiste e autoritarie, rimane sempre la carta costituzionale.
In fondo uno Stato, governato nel modo più liberale possibile, è sempre attirato verso le scorciatoie autoritarie, e ciò è nella naturale logica delle cose umane e delle vicende politiche, per il semplice motivo che chi governa, spesso, si rende conto che rispettare le opinioni diverse è un grande problema e potrebbe, se non altro nell’immediato, costituire un ostacolo alla realizzazione dei propri progetti di gestione e allo stesso mantenimento del potere.
Il costituzionalismo è quindi il rifiuto della visione personale del potere, e oggi questa visione torna a cercare di imporsi, sia pure attraverso forme nuove, striscianti e non certo riproducendo modelli di un passato autoritario.
“Sino a oggi – scrive Nietzsche – si è meditato in modo pessimo sul bene e sul male, è sempre stata una questione troppo pericolosa. La coscienza, la buona fama, l’inferno, in certe circostanze perfino la polizia non hanno permesso e non permettono alcuna disinvoltura, in presenza della morale appunto, come al cospetto di ogni autorità, non si deve pensare e tanto meno parlare, qui si ubbidisce! Da che mondo è mondo, nessuna autorità ha voluto lasciarsi prendere a oggetto di critica, e criticare addirittura la morale, considerare la morale come un problema, come problematico, ma come? non era questo, non è questo, immorale? Ma la morale non dispone soltanto di ogni genere di mezzi per incutere spavento e tenere a distanza mani critiche e strumenti di tortura, la sua sicurezza sta ancora più in una certa arte dell’incantesimo, di cui bene s’intende, essa sa entusiasmare. Riesce, spesso con un unico sguardo, a paralizzare la volontà critica, ad attirarla perfino dalla sua parte, anzi vi sono casi in cui è capace di rivolgerla contro se stessa, tanto che la volontà critica, come lo scorpione, infila il pungiglione nel suo proprio corpo”.