
pp. 510 – il Saggiatore – Milano 1997
- ESAURITO -
Theweleit sviluppa una vastissima ricerca sull’universo maschile come insieme particolare, unico, in contrasto con qualsiasi immagine storica e sociale che ci viene tramandata del concetto di Umanità.
L’impatto con la nostra cultura, profondamente maschile, e quindi anche maschilista, è enorme, anche perché questo libro prende di petto il contrasto e lo scontro con una vasta parte del pensiero psicoanalitico. La conclusione che se ne ricava, almeno la prima, a lettura ultimata, è l’“inadeguatezza di ogni visione maschile, anzi virile, della realtà a considerarsi come portatrice di valori universali”.
I fatti, gli accadimenti, insomma la realtà, che i maschi considerano essenzialmente universo androcentrico, viene così a svelarsi come la “storia” edulcorata e parziale di una parte del cielo, la più gravida di presagi violenti.
Il libro porta un secondo sottotitolo: “La paura dell’eros nell’immaginario fascista”. Ed è in fondo questo secondo filone di ricerca quello che fa riflettere di più e solleva più preoccupazioni nel lettore aperto e disponibile.
Klaus Theweleit è germanista tedesco, e non è uno dei tanti professori universitari interessato solo alla carriera. Da tedesco, la sua indagine (il nazismo, i suoi modi di diffondersi e di ingigantirsi al di là di ogni previsione, i motivi delle guerre causate, ecc.) coglie aspetti ancora oscuri e perfino compresi male della storia tedesca recente e meno recente, in particolare in romanzi e poesie di quegli anni, ma soprattutto nel materiale autobiografico e documentario (anche figurativo) concernente la psicologia dei giovani mercenari che, numerosi e organizzati, dettero vita alle squadre antioperaie fra il 1918 e il 1923, dalle quali sarebbe sorto il nucleo principale delle SA, cioè la parte più violenta e agguerrita ideologicamente della gioventù hitleriana, emblema di ogni interpretazione del mondo come espressione di virilità.
“Nello sforzo di raggiungere il suo ideale di virilità – scrive Jung – l’uomo rimuove tutti i tratti femminili, che in realtà sono parte di lui, così come i tratti maschili sono parte della psicologia di ogni donna. Se analizziamo attentamente le emozioni incontrollate di un uomo, arriviamo presto a una figura femminile”. Attorcigliamento di cordami morti da secoli.