
pp. 348 – Rizzoli – Milano 1990
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La più ampia ed articolata antologia della lirica galego-portoghese medievale. Traendo origine dalla tradizione provenzale questi canti hanno però una loro originalità e una loro possente autonomia.
Non si tratta di poesie popolari ma di poesie popolareggianti, con questo non si deve dimenticare il fondamento “colto” che le regge, e pertanto l’analisi filosofica è molto complessa ed articolata. La donna – trattandosi pur sempre di chanson de femme – ha caratteristiche del tutto diverse da quelle provenzali in senso stretto. L’idealizzazione tratteggia una donna ancora fanciulla che nel mondo medievale solleva l’attenzione “cortese” del cantore, diventando punto di attenzione poetica e occasione per sviluppare una maestria ludica senza pari. I temi girano attorno alla lontananza dell’amato, all’impossibilità di incontrarlo, all’abbandono di quest’ultimo, all’attesa dell’incontro, insomma un misto di frustrazione e di piacere soddisfatto. Da non dimenticare che l’oggetto d’amore rimane quasi sempre inaccessibile per quanto, nel caso di questi canti, circoli in essi una forte sensualità e una tensione erotica non comune, del tutto lontane dai classici trovatori.
I modelli sono quasi sempre quelli classici, dotati tradizionalmente di grande musicalità, cantabili e suadenti. Strofe di due versi spesso seguite dal ritornello con giochi in cui le parole si scambiano di posto ottenendo un gradevole ritmo che bisogna pensare assistito dalla musica.
In tutti questi testi è possibile riscontrare una straordinaria maestria di fattura che si sviluppa con risultati molto belli.
Da segnalare che questa raccolta non esclude, ma anzi li pone con particolare sottolineatura, diversi testi osceni che invece, di regola, vengono espunti con preoccupata attenzione da altre sillogi simili, in particolare da quelle di origine provenzale.