La cronaca di Travnik

Ivo Andric
pp. 515 – Mondadori – Milano 2001
- ESAURITO -

Lo sviluppo e la catastrofe dell’impero napoleonico fa da sfondo a questo grande romanzo, scritto nel corso di quasi vent’anni e risultato di infinite ricerche e perfezionamenti di stile da parte del suo autore. Si tratta di un’analisi approfondita del mondo levantino, al cui interno si muovono figure straordinarie di personaggi, come il console francese e il suo collega austriaco e i tanti visir in rappresentanza del sultano.

“È il destino dei levantini che sono poussière humaine, una polvere che s’insinua a fatica tra l’Oriente e l’Occidente, non appartiene a nessuno dei due mondi ed è calpestata da entrambi. Sono persone che sanno parlare molte lingue, nessuna delle quali è la loro, che conoscono due religioni ma non credono in nessuna delle due. Persone che conoscono bene l’Oriente e l’Occidente, le loro tradizioni e le loro fedi religiose, ma sono disprezzate e sospettate da una parte e dall’altra... È gente di frontiera, una frontiera fisica e spirituale, linea nera e insanguinata... quella linea sottile che separa il mare dalla terra e che è condannata ad essere eternamente instabile e sconvolta. È un terzo mondo in cui sono confluite tutte le maledizioni dovute alla divisione dell’umanità in due universi distinti”.

Andric è uno dei massimi scrittori delle letterature slave novecentesche. Nato nel 1892 nelle vicinanze di Travnik, in Bosnia, ha avuto il premio Nobel nel 1961. È morto nel 1975 a Belgrado.