
pp. 168 - Edizioni SE – Milano 2004
Prezzo di copertina € 18,00
Nostro prezzo € 12,60
Si tratta della tesi di laurea della Arendt, pubblicata in Germania nel 1929 dall’editore Springer su sollecitazione di Karl Jasper che in quella edizione ebbe a curare l’introduzione. Per quanto ristretto nei limiti di un lavoro di dottorato l’impegno dell’autrice è vastissimo, sia come analisi filosofica, sia come ricostruzione del pensiero (certamente non facile) di Agostino, sia come documentazione di sostegno, cioè l’apparato di citazioni e note che si rende indispensabile per tutti coloro che si accostano alle grandi opere del filosofo di Tagaste (oggi Souk-Ahras).
In più, e questa è una specificità della Arendt, questo libro affronta gli sviluppi non realizzati del pensiero dello stesso Agostino, cioè cerca di arrivare ad alcune conclusioni, ed esprime giudizi sintetici, quindi di valore, che non sempre sono riscontrabili nel pensiero del filosofo.
Ciò, che a tutta prima, può sembrare una scelta riduttiva, invece arricchisce, per il lettore, la conoscenza del pensiero della Arendt e, nello stesso tempo, apre problemi che lo stesso Agostino ha lasciato in disparte. Dopo tutto la Arendt ragiona da donna moderna e ha in mente le problematiche esistenziali del suo tempo, non quelle del tempo di Agostino.
Ecco pertanto le occasioni del lettore di fronte a questo libro. Appaiono le contraddizioni di Agostino, le sue imprevedibili tensioni di fronte al problema dell’amore di Dio e dell’amore di se stessi e del prossimo. In fondo il tema dell’amore ha risvolti neoplatonici in Agostino, rivissuti, questi risvolti, in chiave cristiana ma non seguendo una visione teologica determinata in modo preciso, dettagliata, per fare un esempio, nel modo razionale di Tommaso. In Agostino è il cuore che si sente pulsare, il cuore che non guarda tanto per il sottile nella esposizione logica di quello che le parole riescono a mettere insieme, mentre si profila un senso ulteriore, forse più profondo, forse più arduo, mai scontato in partenza, di fronte al quale è difficile rimanere tiepidi o indifferenti.